Pubblicato da: miclischi | 25 giugno 2013

Pablo Lentini Riva: un’altra morte a Venezia

Pablo Lentini Riva durante luna lettura-concerto a Firenze nel 2012

Pablo Lentini Riva durante luna lettura-concerto a Firenze nel 2012

Si era ragionato tempo addietro qui e qui delle atmosfere lugubri e intense nelle storie musicali di Pablo Lentini Riva. In questo nuovo romanzo pubblicato in veste impeccabile da Ellin Selae nella primavera 2013, l’autore non si sgancia da suoi temi ricorrenti e ripropone le sue tematiche favorite in salsa veneziana.

Sinfonia per la città capovolta ripercorre infatti le angosce degli ultimi giorni di un anziano solista (qui lo strumento è il violino, nel precedente romanzo era il violoncello), roso dai propri fallimenti, dalle proprie incapacità a vivere gli affetti, dal logorio dello show business e dalle acidità profuse fra colleghi… Non manca neanche qui un pizzico di noir: se nel romanzo parigino c’era un omicidio, qui c’è un furto d’opere d’arte.

Le atmosfere malinconicamente veneziane – l’umidità trasuda le sue gore fin sulle pagine del libro – perfettamente si accordano con questa diffusa amarezza che permea tutta la storia. L’io narrante, un allievo del Maestro protagonista, più giovane (a sottolineare il tema ricorrente dei gap generazionali) ma già maestro di conservatorio a sua volta, racconta ora con distacco ora con passione questo strano rapporto col maestro, mescolando gratitudine con diffidenza, disapprovazione con amore incondizionato.

A far da sfondo, anche se con minor potenza in questo romanzo che nelle storie precedenti, c’è sempre lei, la musica. E dalla musica l’autore fa scaturire delle intense riflessioni sull’interpretazione e sulla performance pubblica:

Suonando ciascuno di noi apre agli altri delle stanze segrete. Il nostro compito è capire dove ai trovano e guardare cosa contengono. (…) Comunicare delle emozioni attraverso la musica, significa essere abbagliati dalla luce che c’è in quelle stanze, oppure desolati dalla loro tristezza. (…) Se siamo abbastanza bravi, chi ci ascolta deve sentire e vedere quello che sentiamo e vediamo noi.

La musica è uno strumento efficace per arginare il vuoto. Lo intuisce perfino chi non ha mai suonato neppure una nota; per questo, tra gli artisti, i musicisti sono i più invidiati (…).

Uscito nel 2013

Uscito nel 2013

Donne, mogli, amanti, affetti stracciati, incapacità di comunicare… In questo romanzo l’autore sente la necessità, più che nei lavori passati, di dire la sua. Complice forse la sua lunga permanenza a Parigi, usa la tecnica dell’impersonale cara ai narratori francesi e riproposta qui utilizzando la prima persona plurale. Quel “noi” – che rappresenta l’umanità, o la cerchia dei musicisti, o soltanto il sottoinsieme di esseri umani particolarmente sensibili e tormentati – viene usato a profusione per sottolineare l’universalità dei temi proposti. Anche se, in questo caso, l’intento didascalico appare a tratti un po’ ingombrante.

Una volta letta tutta questa storia veneziana, nella quale spiccano per intensità e avvincenza soprattutto le parti iniziale e finale, e nella quale fanno sentire con forza la propria presenza aggettivazioni audaci e originali, si rimane con l’ormai nota sensazione o auspicio: che l’autore possa produrre una delle sue ricchissime storie musicali costruendola intorno a un allegro, o uno scherzo, un presto, riuscendo a sganciarsi per una volta dalle lugubri note della marcia funebre.

Per la cronaca 1: Pablo Lentini Riva: Sinfonia della città capovolta o l’ultimo concerto a Venezia. Ellin Selae, 2013. 146 pagine, 12 Euro.

Per la cronaca 2: Incredibile: nel giro di poche settimane di letture, questo, dopo quello di Roddy Doyle di cui si ragionava qui, è il secondo romanzo nel quale compare, fra i personaggi minori, anche il Capitano Schettino. Il Comandante della Costa Concordia è ormai entrato nell’epos narrativo collettivo a pieno titolo!


Risposte

  1. […] Notturno per violoncello solo (nel 2010); Qui si dice che fu per amore (nel 2012); Sinfonia per la città capovolta (nel […]


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